LEONARDO DA VINCI

1452-1519


Quest’anno 2019 fa esattamente 500 anni che il Grande Maestro Toscano morí, o, per meglio dire, ritornó a quel Circolo di Iniziati dal quale discese per illuminare di piú non solo l’Italia Rinascimentale, ma anche la Storia stessa della Civiltá Occidentale.


Ancor oggi e piú che mai oggi, in pieno Kali-Yuga, Lo vedo come un genio veramente unico che

dalla scienza alla tecnologia, dall ´architettura urbanistica, al disegno scientifico finalmente si riveló nell Arte della Pittura e del Disegno nei quali idealizzó e esaltó l´essere umano, come fecero Dante nella Divina Commedia e Michelangelo nella Cappella Sistina e nella Scultura.

In quest´epoca cosí oscura e dove si cerca di far spegnere Le Luci Leonardiane ancora accese, Egli e la Sua Opera sono come una montagna che, con i suoi misteri alpini, quasi sempre presenti nella Sua Arte, ci porta a livelli di altre vette, oltretutto anche spirituali.


A questo proposito basta osservare attentamente l´eccezionale Vergine delle Rocce, quella del Louvre, ove dentro una caverna in penombra, nascosta tra le montagne forse degli Appennini (che spesso Egli visitava) emerge una Nuova Vita, un Nuova Speranza per l´Umanita.


Infatti, per confermare, l´Angelo lí presente indica il Bambino Gesú quale Messaggero Divino che, a Sua volta, é protetto dal braccio della Madonna.E´proprio come un quartetto strumentale ove ogni gesto, ogni espressione e ogni elemento, sia umano che naturale, formano un accordo perfetto, un´armonia unica che solo Leonardo poteva veramente creare.


Ci sarebbe da dire e da evocare molto di piu´sul Suo Genio, ma preferisco fermarmi in un rispettoso silenzio e registrare la mia allegria interna e esterna nel poter studiare la Sua Arte.

La quale con tutti i suoi misteri e nascoste bellezze, proprio come una montagna, ci stimola a scalarla, a tentare di scoprirla di piú, magari visitando Soreghina, la Figlia del Sole, come un´eccezionale guida.


Adriano Colangelo